Quello che io vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luce
Il
discepolo di Gesù deve andare nel mondo con una invincibile fede. Lui è sotto
la custodia, la protezione, lo scudo del Padre celeste. Prima parte della sua
fede. Tutto ciò che a lui accade, accade perché lui manifesti la verità di
Cristo, nella quale è ogni altra verità. È nella verità di Cristo che è la
verità del Padre, dello Spirito Santo, di ogni uomo, del tempo, dell’eternità,
del presente, del passato, del futuro, di ogni cosa, dell’intero universo,
dell’inferno e del paradiso. Si toglie dal mondo la verità di Cristo Gesù ed
esso precipita in un abisso di tenebre. Gesù lo ha detto: Io sono la luce del
mondo. Chi segue me avrà la luce della vita. Chi non segue Cristo, rimane nelle
tenebre. Il mondo è tenebra, non luce. Se è tenebra potrà dare solo tenebre.
Luce di Cristo, ma sempre in Cristo, con Cristo, per Cristo, è il cristiano.
Lui è luce secondo due modalità che devono stare unite, mai separate. Lui è
luce con la vita fatta di obbedienza alla Parola. Lui è anche luce con la
Parola di Gesù con la quale è chiamato ad illuminare ogni cuore, ogni mente,
ogni coscienza, ogni vita. Lui è luce con la Parola se è luce con la vita. Se
non è luce con la vita, mai potrà essere luce con la Parola, perché la Parola
della luce sempre dovrà attingerla dal suo cuore. Ogni parola dell’uomo è un
frutto del suo cuore. Se il suo cuore è luce, la parola sarà di luce. Se il suo
corpo è tenebra, anche la sua parola sarà di tenebra. Mai di luce. Sono
nell’errore tutti coloro che pensano che basta aprire il rotolo del Vangelo,
leggere qualche frase, perché la loro parola sia parola di luce. Quando il
cuore non è nel Vangelo, neanche la mente è nel Vangelo e della Parola di
Cristo Signore neanche ci si ricorda. Essa neanche esiste. Come si potrà mai
ricordare una parola che non è nel cuore? Prima la si deve mettere nel cuore e
poi dopo la si potrà trarre fuori, la si potrà ricordare o annunziare.
Sapendo
questo e cioè che tutto ciò che avviene ha come unico e solo fine illuminare il
mondo con la verità di Cristo Gesù, sapendo altresì che le modalità perché il
fine sia raggiunto non sono stabilite dall’uomo, ma sempre dal Padre dei cieli
per il suo Santo Spirito, anche se il cristiano dovesse passare per il
martirio, lui non teme. Quella via è la sola stabilita dal Padre per dare
compimento perfetto alla sua missione. C’è gioia più grande per un cristiano
poter rendere gloria a Cristo Gesù con la sua vita e con le sue parole? C’è
testimonianza più grande che offrire la vita perché il mondo intero conosca
Cristo Signore nella purezza e pienezza della sua verità? È questo il motivo
per cui il cristiano non teme gli uomini. Nella fede li vede come strumenti del
male attraverso i quali lui dona verità piena alla sua missione, che è una
sola: manifestare tutta la gloria di Cristo Gesù attraverso la sua vita. Ecco
perché Paolo potrà dire: Sia che viviamo, sia che moriamo, siamo del Signore.
Se viviamo, viviamo per rendere gloria a Cristo Signore. Se moriamo, moriamo
per dare gloria a Cristo Signore. Qualsiasi cosa facciamo, siamo sempre del
Signore. Questa fede vince il mondo, perché rivela qual è il vero fine della
nostra vita. Senza questa fede, ci si scoraggia facilmente e si abbandona.
Senza questa fede ci si occuperà sempre di cose che servono più per la nostra
gloria e meno per la gloria di Cristo.
Non abbiate dunque paura di loro, poiché
nulla vi è di nascosto che non sarà svelato né di segreto che non sarà
conosciuto. Quello che io vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luce, e quello
che ascoltate all’orecchio voi annunciatelo dalle terrazze. E non abbiate paura
di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima;
abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geènna e
l’anima e il corpo. Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure
nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro. Perfino i
capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate dunque paura: voi
valete più di molti passeri! Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli
uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece
mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio
che è nei cieli (Mt 10,26-33).
Far conoscere
Gesù è dovere di ogni cristiano perché è diritto di ogni uomo poter accedere
alle sorgenti della salvezza. Nessuno potrà chiudere le porte del regno di Dio
ad un altro uomo. Chi crede in Cristo sempre deve aprire le porte del regno di
Dio ad ogni altro uomo. Chi non crede, mai deve né impedire e né ostacolare che
un suo fratello si possa aprire al mistero del regno dei cieli. Chi conosce
Cristo e non lo fa conoscere pecca di un gravissimo peccato di omissione che lo
rendere reo di morte eterna presso il Padre celeste. Gesù non lo riconoscerà
come suo discepolo e per questo saranno chiuse per lui le porte del Paradiso.
Il Padre non accoglie nel suo Cielo santo se non coloro per i quali attesta
Gesù. Chi invece pur non conoscendo Cristo Gesù, impedisce, ostacola, vieta
anche ad un solo uomo di accostarsi a Cristo, costui si macchia e si copre un
peccato satanico. Solo Satana ostruisce le vie per arrivare a Cristo, perché
lui vuole la perdizione eterna di ogni uomo. Chi impedisce ai suoi fratelli,
con qualsiasi mezzo di non giungere fino a Cristo, sappia che domani anche lui
dovrà rendere contro al Padre celeste della non vera salvezza di quanti da lui
sono stati ostacolati e fatti rimanere nelle loro tenebre. Ogni diritto dato da
Dio agli uomini va rispettato. È diritto di ogni uomo conoscere Cristo per
ricevere da Lui la vera salvezza nel
tempo e nell’eternità. Dare Cristo è obbligo per chi lo conoscere. Non
ostacolare è dovere di chi Gesù non conosce o non vuole conoscere.
Madre
di Dio, Angeli, Santi, fate che ogni uomo possa divenire con Cristo un solo
corpo.